“Nessun posto è come casa” diceva Dorothy nella celebre pellicola “Il Mago di Oz” e non possiamo che essere d’accordo. Eppure, anche se può sembrare il posto più sicuro al mondo, anche la nostra abitazione nasconde qualche pericolo, per lo più invisibile. Si tratta dell’inquinamento domestico, un nemico sconosciuto ai più che, a lungo andare, può avere conseguenze sulla salute e sul benessere delle persone. Ecco cosa c’è da sapere per gestirlo e ridurlo.
Le sostanze chimiche che alterano la qualità dell’aria in casa
I contaminanti chimici sono soprattutto in forma gassosa e, anche se la maggior parte proviene dall’esterno, alcuni sono comuni nelle abitazioni e nei luoghi chiusi. Tra questi ricordiamo, ad esempio, il fumo di tabacco. La combustione della sigaretta è ancora oggi la principale fonte di particelle e sostanze inquinanti dell’aria negli ambienti chiusi: il fumo passivo provoca inoltre numerosi effetti dannosi per la salute, a breve e lungo termine.
Oltre che una voce di spesa, il riscaldamento domestico a gas o con biomasse può essere anche causa di inquinamento. Ma non è l’unico. Anche in cucina possono esserci pericoli nascosti. I gas prodotti dalla cottura dei cibi contribuiscono infatti all’aumento di ossido e biossido e biossido di azoto (NO ed NO2), anidride carbonica (CO2) e monossido di carbonio (CO). Quest’ultimo è particolarmente pericoloso perché inodore e incolore e non irritante: pur essendo altamente tossico, passa inosservato e, in assenza di una adeguata ventilazione, può quindi raggiungere concentrazioni letali.
Non possiamo poi trascurare amianto e formaldeide, presenti nei materiali di costruzione e arredamento degli edifici. Il primo è vietato per legge ma può trovarsi ancora in costruzioni meno recenti che, con il tempo, si deteriorano rilasciando fibre di amianto nell’aria. La formaldeide invece è un composto organico che si trova soprattutto nelle resine usate per i mobili in compensato e truciolato di legno, nel parquet o nelle tappezzerie. Poiché è stato riconosciuto il suo ruolo nello sviluppo di alcuni tumori, è importante tenerla al livello più basso possibile.
Infine, anche le persone e gli animali domestici fanno la loro parte in termini di inquinamento domestico. Gli esseri umani producono infatti bioeffluenti, ovvero gas come anidride carbonica, metano, ammoniaca responsabili di cattivi odori e della cosiddetta aria viziata, tipica degli ambienti chiusi affollati e poco arieggiati.


Gli inquinanti biologici: persone e animali domestici
Persone e animali da compagnia non causano solo contaminanti chimici, ma anche biologici. Il corpo umano è veicolo di microrganismi soprattutto mentre si parla, quando si starnutisce o si tossisce: in questi casi, le goccioline di saliva emesse nell’aria rilasciano particelle in grado di trasmettere diversi agenti infettivi. Per quanto riguarda gli animali domestici, invece, sono i peli, i residui di pelle e gli escrementi a contribuire all’inquinamento biologico.
Sappiamo però di non essere gli unici abitanti delle nostre case: insetti, muffe e funghi – che si sviluppano su diversi materiali nelle giuste condizioni di aria e umidità – possono aumentare la concentrazione di tossine e microrganismi nocivi. Attenzione poi alla polvere, all'immondizia e ristagni d’acqua in genere, da quelli presenti nelle piante ai serbatoi dei condizionatori: la manutenzione regolare non serve solo a spendere meno ma anche ad assicurarsi che non si trasformino in potenziali minacce per chi li usa.
Agenti fisici responsabili dell’inquinamento domestico
Il principale agente fisico che compromette la qualità dell’aria negli spazi chiusi è il radon. È un gas naturale, presente nel suolo e nell’acqua che, per una serie di meccanismi fisici, si trasmette anche all’interno degli edifici, senza che ce ne accorgiamo. I suoi effetti per la salute sono comprovati: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha infatti stabilito la correlazione esistente tra radon e cancro al polmone.
Anche i campi elettromagnetici, generati ad esempio da impianti TV e altre tecnologie, possono condizionare il benessere domestico mentre al rumore eccessivo è associato un particolare tipo di inquinamento, quello acustico.


Le conseguenze sulla salute
L’esposizione ai vari inquinanti può avvenire in tre modi: per inalazione, per contatto o per ingestione. In ogni caso, agenti contaminanti differenti hanno effetti diversi sulla salute, sia per tipologia che per gravità. Alcuni li abbiamo già citati, come il rischio cancerogeno connesso all’esposizione prolungata ed elevata a determinate sostanze.
Da tempo però la comunità scientifica ha identificato un altro disturbo, chiamato Sindrome dell’Edificio Malato (Sick Building Syndrome, SBS), causato proprio dalla scarsa qualità dell’aria indoor.
I suoi effetti sono molteplici e comprendono: mal di testa, vertigini, nausea, irritazione agli occhi, al naso o alla gola, tosse secca, pelle secca o pruriginosa, difficoltà di concentrazione, affaticamento, sensibilità agli odori, raucedine, allergie, raffreddore, sintomi simil-influenzali, aumento dell'incidenza di attacchi d'asma e cambiamenti di personalità.
Ma cosa possiamo fare per migliorare la nostra salute e il nostro benessere in casa?
Inquinamento domestico: rimedi e buone pratiche per ridurlo al minimo
Evitare l’inquinamento indoor è molto difficile se non addirittura impossibile. In una scala di interventi ordinati dal più al meno efficace, al primo posto troviamo l’eliminazione dell’agente inquinante, poi la sua sostituzione, il controllo dell’ambiente e, in ultimo, l’adozione di dispositivi di protezione. Si tratta di soluzioni molto utili sulla carta ma complesse da realizzare e che, comunque, non escludono che il problema possa ripresentarsi in futuro dal momento che, come abbiamo visto, l’inquinamento è un condizione multifattoriale.
La prima forma di prevenzione è la conoscenza: sapere che esiste un rischio ci permette infatti di adottare comportamenti sensati, senza cedere a scelte estreme dettate da un eccessivo allarmismo. Qualche consiglio pratico può aiutare a capire come ridurre al minimo l'inquinamento domestico:
- arieggia spesso l’ambiente: la ventilazione è il primo segreto per favorire il ricambio d’aria e limitare la concentrazione degli inquinanti presenti;
- non fumare;
- accendi l’aspirazione quando cucini, per catturare le sostanze inquinanti e abbassare il rischio che si disperdano nell’aria. Ricorda di pulire e sostituire i filtri all’occorrenza;
- a proposito di filtri, controlla che quelli presenti nell’impianto di condizionamento siano HEPA (High-Efficiency Particulate Air) e provvedi alle verifiche e alla manutenzione costante;
- mantieni la casa pulita, rimuovendo polvere e residui di sporcizia o altri rifiuti, ma attenzione a non esagerare. I detersivi per la pulizia possono contenere a loro volta sostanze nocive;
- per l’igiene personale, preferisci detergenti e deodoranti in crema o roll-on, evitando gli spray;
- tieni sotto controllo il livello di umidità della casa.
Anche le piante possono aiutare a mantenere pulita l’aria, anche se con un’incidenza più ridotta rispetto a quanto si tende a credere (per avere un effetto apprezzabile dovrebbero essere moltissime!). Tra le varietà depurative si distinguono soprattutto la Sansevieria, la Photos, la Dracena e il Ficus benjamin.
L’inquinamento domestico è pressoché inevitabile, ma accorgimenti e attenzioni specifiche – soprattutto in presenza di anziani, bambini e soggetti fragili – possono aiutare a conviverci contenendo i possibili danni.



