Educare i più piccoli a prendersi cura dell’ambiente significa contribuire al loro futuro e a quello del pianeta: bambini informati saranno adulti responsabili, attenti alle risorse e al luogo in cui vivono. La suddivisione dei rifiuti è un tassello fondamentale per consentire il corretto smaltimento e assicurare una seconda vita a prodotti e materiali riciclabili. Ecco perché spiegare la raccolta differenziata ai bambini è importante e persino divertente! Vediamo come farlo anche grazie a giochi e attività ludiche.
Educare i bambini alla raccolta differenziata: da dove iniziare
Spiegare la raccolta differenziata ai bambini può sembrare difficile: bisogna insegnare loro a distinguere i vari materiali, a collocarli nel bidone giusto ed è necessario motivarli. Concetti come il riciclo dei rifiuti possono apparire lontani da noi e questo potrebbe scoraggiare adulti e bambini. Eppure è proprio da qui che è consigliabile partire per educare i più piccoli a fare qualcosa di cui non vedono subito i risultati, ma che fa bene a loro e all’ambiente.
Il viaggio dei rifiuti dopo il bidone
Uno dei modi più efficaci per trasmettere l’importanza della raccolta differenziata è spiegare cosa succede “dopo”, oltre la pattumiera. Quando un oggetto (o un alimento) finisce nel bidone giusto, inizia un viaggio: viene portato in un impianto di raccolta, dove il materiale è separato, pulito, trasformato per essere usato di nuovo. Per illustrare ancora meglio questo percorso, puoi fare un disegno o una mappa semplice, usando delle frecce che collegano la casa al bidone, all’impianto, alla trasformazione finale e poi di nuovo alla casa. Non a caso, le frecce che si rincorrono sono il simbolo del riciclaggio presente anche in molte etichette alimentari.
Cosa può diventare quello che abbiamo riciclato?
Per sensibilizzare e coinvolgere i bambini nell’argomento, è importante fare esempi concreti, che possono riconoscere anche loro a seconda dell’età. Potresti menzionare il fatto che una bottiglia di plastica correttamente riciclata può diventare fibra tessile per vestiti, accessori o tappeti. Il cartone può trasformarsi invece in carta nuova, spesso caratterizzata da un colore più scuro e da una texture più granulosa; il vetro riciclato può essere reimpiegato in nuove bottiglie. Questi e altri esempi simili servono a dimostrare come riciclare non significhi solo buttare bene, ma dare una seconda vita ai materiali.
Cosa succede quando non differenziamo correttamente
Infine, è utile soffermarsi anche sulle conseguenze negative di un mancato o scorretto riciclo. Anche in questo caso, si può ricorrere a esempi semplici ma efficaci: se un contenitore di plastica è sporco di cibo, il cartone vicino può diventare non riciclabile. E questo fa sì che si debba produrre materiale nuovo, spesso più costoso - in termini economici e ambientali - di quello vecchio, consumando energie e risorse di tutti. Oppure ancora, se durante una passeggiata in spiaggia o nel verde, incontri bottigliette e cartacce per terra, fermati a osservarli insieme, facendo notare ai più piccoli come questi rifiuti deturpino il paesaggio e siano nocivi per la natura.


Giochi e attività educative da fare in classe o a casa
Fornire spiegazioni concrete è essenziale per avvicinare i bambini alla raccolta differenziata. Altrettanto utili sono poi le attività ludiche ed educative, che possono stimolare l’apprendimento, la consapevolezza e la creatività. Molti di questi giochi servono a evidenziare il legame di causa-effetto tra produzione, rifiuti, riciclo e tutela dell’ambiente, spesso percepito come tema “astratto”. Ecco qualche esempio da riprodurre a casa o a scuola, tenendo sempre conto dell’età del bambino:
- Giochi di classificazione e smistamento, per favorire il riconoscimento dei materiali e l'associazione corretta con i rispettivi contenitori. Possono essere fatti con oggetti di uso comune, come bottiglie, giornali e lattine, aggiungendo qualche elemento di difficoltà e divertimento come un cronometro o il tempo di una canzone. Esistono inoltre varianti da tavolo o online, come quelli proposti da Hera o come il 'Recycling Sorting Game' di Eco Cycle (in inglese).
- Cacce al tesoro e quiz: anche una caccia al tesoro può rivelarsi uno strumento utile per coinvolgere i bambini e affinare le loro capacità di categorizzare i rifiuti. Per realizzarla, basta nascondere in casa, in classe o in giardino oggetti diversi e dare ai bambini una lista, in due possibili varianti. La lista può essere per materiale (ad esempio plastica, carta, vetro) oppure completa di tutti gli oggetti nascosti. A seconda della variante scelta, i bambini dovranno trovare tutti gli oggetti della loro categoria oppure più oggetti possibili. Prevedere indizi e quiz su prodotti e materiali può aumentare la curiosità, mentre la divisione in squadre aggiunge un pizzico di competitività in più.
- Letture, video e canzoni: musica, parole e immagini aiutano i bambini – soprattutto quelli più piccoli – a memorizzare le informazioni e a comprendere anche i concetti più difficili come il ciclo di vita dei rifiuti, l'impatto dell'inquinamento o il processo industriale del riciclo. Via libera dunque a libri, filmati e canzoni a tema.
Il riciclo creativo della plastica, del cartone e del vetro
Tutto questo riguarda la raccolta differenziata, ma esistono giochi e attività che aiutano a comprendere meglio cosa significa riciclare e come può essere fatto anche a casa, con gli oggetti di tutti i giorni. Carta, plastica e vetro sono materiali molto versatili e si prestano bene a essere riutilizzati. Qualche esempio?
Le vecchie bottiglie di plastica (utilissime anche per smaltire l’olio da frittura) possono essere decorate e trasformate in perfetti birilli da bowling domestico. Vaschette e contenitori in genere possono diventare invece dei pratici vasetti per le piante e i più creativi possono anche sfruttarle per creare timbri e stampini: basta usare i fondi delle bottiglie oppure tagliare e sagomare delle forme a piacere. Dopo averle incollate su un tappo di sughero, serve solo un po’ di tempera per intingerle e spazio alla fantasia.
Lo stesso può essere fatto anche con il cartone, ad esempio quello delle confezioni di cereali. In generale, la carta è un’ottima base per lavoretti manuali e creativi: assemblando tra loro scatole di varie dimensioni, si possono costruire diverse figure, come buffi robot. I rotoli di carta igienica possono diventare dei simpatici serpenti. Ma la carta è perfetta anche per maschere di carnevale, casette per gli uccellini e chi più ne ha più ne metta!
Dai vasetti di vetro si possono ricavare portaoggetti di varie dimensioni, portacandele e decorazioni di ogni tipo. Un’idea in più? Usarli per contenere fili di luci led e creare così piccoli angoli luminosi in giro per la casa o lucette per la notte poco energivore.


Il ruolo di adulti e insegnanti: come dare il buon esempio
L’attenzione alla sostenibilità e i comportamenti ecosostenibili sono frutto di un’educazione attenta, ma anche di una pratica quotidiana. L’imitazione degli adulti è una delle strategie di apprendimento e crescita dei bambini, che guardano, memorizzano e ripetono quello che fanno i grandi. Per questo, se vogliamo che la raccolta differenziata diventi un’abitudine anche per loro, bisogna che lo sia prima di tutto a casa e a scuola. E che non sia vissuta come un compito sporadico, ma come una normale routine in cui sono coinvolti anche i più piccoli, come succede per lo spreco alimentare.
I bambini infatti possono essere resi partecipi e responsabilizzati anche nella vita di tutti i giorni. Quando si fa la spesa, si possono scegliere insieme i prodotti, magari optando per quelli meno imballaggi. Possono essere attribuiti loro compiti o ruoli specifici, come il “Custode della carta” o il “Responsabile della Plastica”, anche con sistemi di ricompensa (ad esempio sticker o piccoli premi); e possono essere proposte delle riflessioni sui benefici di un approccio consapevole alle risorse. Collegare il gesto concreto al valore etico – rispetto, cura, responsabilità – aiuta infatti i bambini a interiorizzare che la sostenibilità non è solo una “regola”, ma un modo di stare al mondo.