Lo spreco alimentare è uno dei problemi più pressanti del nostro tempo: secondo la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), più di un terzo del cibo prodotto al mondo viene gettato o perso. Un dato che, se le tendenze attuali continueranno, è destinato a raddoppiare entro il 2050. Gli sforzi per migliorare questa situazione devono coinvolgere tutti e a tutti i livelli.
Anche per questo è stata istituita la Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (che si celebra il 5 febbraio) con l’obiettivo di sensibilizzare consumatori, aziende e istituzioni. Ma un giorno solo non basta: attenzione e abitudini rispettose del cibo e dell’ambiente devono essere adottate quotidianamente, a casa e fuori.
Spiegare lo spreco alimentare ai bambini ed educarli ad avere comportamenti consapevoli e sostenibili è il primo passo per costruire un futuro migliore, per loro e per il pianeta.
Perché è importante spiegare ai bambini a non sprecare cibo?
Il cibo viene sprecato lungo tutta la filiera, da quando viene raccolto a quando arriva sulle nostre tavole. L’impatto di questo fenomeno è multidimensionale: è economico, ambientale (una produzione eccessiva concorre alla riduzione della biodiversità), sociale, con vaste quantità di cibo che vengono gettate mentre milioni di persone soffrono la fame.
In questo contesto, l'educazione precoce e mirata è fondamentale.
I primi anni di vita infatti sono un periodo chiave per lo sviluppo di preferenze alimentari sane e di abitudini che possono perdurare fino all'età adulta, influenzando direttamente la riduzione dello spreco alimentare. Coinvolgere i bambini in gesti quotidiani rispettosi come fare la spesa con criterio, riutilizzare gli avanzi o conservare correttamente gli alimenti, aiuta a trasmettere il valore del cibo e della sua produzione fin da piccoli. Li educa alla solidarietà, alla gestione delle risorse e alla tutela dell’ambiente, dunque pone le basi per una cittadinanza più consapevole e responsabile.


Come spiegare ai bambini il valore del cibo in modo semplice?
Scuola e famiglie hanno un ruolo essenziale nell’educazione alimentare dei più giovani.
I bambini apprendono in modo diretto e indiretto, ascoltando gli adulti di riferimento, osservandoli e imitandoli. Scelte alimentari, atmosfera durante i pasti e istruzioni esplicite concorrono a formarli e a responsabilizzarli anche nei confronti del cibo.
Secondo i risultati di REDUCE, un progetto di Last Minute Market, circa il 22% del cibo servito nelle mense scolastiche viene gettato. Per questo è fondamentale far comprendere ai bambini che ciò che mangiano, a casa e a scuola, è prezioso.
ll percorso del cibo, dalla produzione alla tavola: quanta fatica e risorse servono per ottenere ciò che mangiamo Un modo efficace per sensibilizzare i più piccoli e diffondere una cultura anti-spreco è raccontare quanta strada fa un alimento prima di arrivare nel piatto, attraverso esempi concreti e a loro vicini. Un caso perfetto è il riso: ogni chicco viene seminato, coltivato, irrigato, raccolto, trasportato, confezionato e infine acquistato e cucinato; e ciascun passaggio richiede risorse naturali, energia, lavoro e tempo. Insieme al viaggio del cibo, è possibile sottolineare anche l’impatto ambientale degli alimenti e come una migliore gestione del cibo possa contribuire a ridurre la fame nel mondo. Concetti che possono essere trasmessi a parole - attraverso un linguaggio adatto all’età - e con il supporto di illustrazioni, cartoni animati e attività didattiche dedicate.
Come insegnare ai bambini a non sprecare il cibo
Le attività sul cibo sono molte e sono pensate per essere svolte a casa o a scuola. Tra le mura domestiche può essere utile includere i bambini nella pianificazione settimanale dei pasti, a partire dalla lista della spesa: in questo modo saranno più propensi a consumare ciò che viene portato in tavola e potranno imparare anche alcuni principi della dieta sana.
Anche coinvolgerli nella preparazione può aiutarli a sviluppare interesse e attenzione per ciò che mangiano. Ai più piccoli può essere affidato il compito di lavare le verdure, ad esempio, o di mescolare gli ingredienti: si sentiranno partecipi e apprezzeranno di più il risultato della loro fatica.
È importante poi insegnare ai bambini a valorizzare gli avanzi e a trasformarli in nuove, appetitose preparazioni. Incoraggiarli a pensare a ricette originali, inventate da loro, può gratificare anche il loro lato creativo. Avanzi sì, ma non solo: anche recuperare parti commestibili del cibo che normalmente verrebbero gettate - come gli scarti della verdura per preparare un brodo o le bucce della frutta per i frullati - promuove la sostenibilità. A proposito di frutta e verdura, spiegare che le piccole imperfezioni esterne non compromettono il gusto permette di superare alcune naturali perplessità, riducendo gli sprechi.
Giochi e attività ludico-didattiche
Alle attività quotidiane possono poi aggiungersi momenti di apprendimento mirati, resi divertenti attraverso strategie ludico-didattiche. Una di queste è il “diario dello spreco” dove possono annotare gli sprechi per ogni pasto. Il sistema è pensato per renderli consapevoli - dunque attenzione a non utilizzare un linguaggio o un approccio colpevolizzante - e per spronarli a migliorare. Per i più piccoli, può essere utile introdurre anche meccanismi di ricompensa, come sticker colorati in premio per i risultati raggiunti.
Laboratori di cucina, ricettari anti-spreco, orti scolastici e visite didattiche sono tutte modalità interattive e coinvolgenti per insegnare aspetti diversi e complementari del cibo come il recupero delle eccedenze, le stagioni e il ciclo di vita di piante e ortaggi, il percorso delle materie prime e lo smaltimento dei rifiuti.
Programmi educativi e strumenti per scuole e famiglie
Negli ultimi anni sono nate diverse iniziative trasversali tra scuole e famiglie, spesso tradotte in veri e propri strumenti pratici per aiutare insegnanti e genitori a educare le giovani generazioni alla lotta allo spreco.
Ecco qualche esempio:
- Il “WWF Waste Food Warrior” (in inglese) offre piani di lezione, attività e materiali per sensibilizzare gli studenti sull'impatto ambientale correlato allo spreco alimentare;
- "Too Good To Go Next Gen" è un programma educativo gratuito per bambini dai 6 agli 11 anni, utilizzabile sia in classe che a casa, che stimola la consapevolezza e i comportamenti responsabili attraverso attività pratiche e giochi;
- Il "Metodo Green School" promuove la collaborazione tra studenti, insegnanti, personale non docente e genitori, integrando conoscenza e azione attraverso diverse fasi (organizzazione, indagine, programmazione, coinvolgimento, realizzazione, approfondimento, valutazione e condivisione);
- La FAO mette invece a disposizione diverse risorse tematiche per supportare educatori e genitori nell’attività pedagogica legata all’imentazione.
Anche la nostra cooperativa crede nell’importanza della formazione di bambini e adolescenti ed è impegnata nel programma educativo Sapere Coop , dedicato alle scuole primarie e secondarie del territorio. Il contrasto allo spreco, il riuso e la valorizzazione degli scarti sono al centro della nostra proposta didattica, declinata in incontri teorici e pratici da integrare all’offerta scolastica.


Consigli pratici per evitare lo spreco alimentare a casa
L’ambiente domestico è uno dei luoghi in cui si concentra la maggior parte degli sprechi ed è quindi da qui che bisogna partire per insegnare ai giovani a fare meglio.
Ridurre lo spreco in cucina è possibile grazie ad alcuni semplici accorgimenti:
- pianificare i pasti, per limitare acquisti sovrabbondanti;
- preferire porzioni piccole, per non dover gettare il cibo in eccesso;
- scegliere alimenti sfusi, per comprare solo le quantità davvero necessarie;
- conservare bene gli alimenti, facendo attenzione alle indicazioni in etichetta;
- riciclare gli avanzi in modo creativo, anche facendosi aiutare dalla tecnologia;
- condividere con altre persone;
- organizzare bene dispensa, frigorifero e congelatore per non perdere di vista la data di scadenza.
Spiegare lo spreco alimentare ai bambini passa anche da buone abitudini condivise tutti i giorni: dare l’esempio è uno strumento potente di educazione e può davvero fare la differenza.