Era il sogno di Giulia diventare un’illustratrice. Per ricordare che i sogni di una ragazza di 22 anni non vanno mai spezzati, tantomeno la vita che c’è dietro, un suo disegno è stato donato e stampato sulla borsa Coop per volere della Fondazione Giulia Cecchettin. Il disegno rappresenta funa bambina sdraiata su un tetto a contemplare un cielo stellato. Un’immagine che ci riconnette idealmente a Giulia, vittima dell’ennesimo femminicidio, quello compiuto dall’ex fidanzato Filippo Turetta, oggi all’ergastolo, l’11 novembre 2023, vicino a Padova.
Sulla borsa, in stoffa, più grande e capiente rispetto a quelle Coop degli anni scorsi, si legge: senza libertà non è amore, senza rispetto non c’è libertà.
Un oggetto simbolo di vita e di creatività, oltre che di consapevolezza e sensibilità per chi la indossa. Disponibile nei negozi della Cooperativa, per ogni borsa venduta 50 centesimi andranno, infatti, alla Fondazione per sostenere il suo impegno contro la violenza

Un mese antiviolenza
Ma è solo una delle tante iniziative pensate da Coop per novembre, il mese che avrà il suo culmine il 25, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, mese crocevia di progetti convergenti verso un unico obiettivo: lotta agli stereotipi e alle discriminazioni di genere, promozione di una cultura della prevenzione di ogni forma di violenza. Entra nel vivo la campagna Dire, fare, amare – tappa di Close the gap – che punta all’obbligatorietà dell’educazione affettiva nelle scuole come strumento di prevenzione rispetto al dilagare della violenza di genere, ma anche di altre forme del disagio. Sui coloratissimi mini pandori e panettoni, in vendita nei negozi Coop, sono impresse le 6 parole che non devono mai mancare, tanto nelle scuole, quanto nelle famiglie e nei luoghi di lavoro, per aiutare a far crescere buone relazioni. Ogni dolce natalizio ne “grida” una – amore, ascolto, emozioni, fiducia, abbraccio, rispetto – e riporta sulla confezione il 1522, numero verde antiviolenza e stalking promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Una campagna più recente, lanciata da Coop a ottobre, a Firenze, è Una firma che vale una vita, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per una psicologia pubblica, Diritto a stare bene.
Il progetto nasce dall’associazione senza scopo di lucro Pubblica e mira a istituire una rete di servizi di psicologia di territorio che offra gratuitamente il supporto di psicologi in scuole, ospedali, luoghi di lavoro, servizi sociali, case di comunità, centri sportivi e carceri.
La proposta è già a un passo dalle 50mila firme che è il tetto per avviare l’iter di legge, grazie anche all’impegno delle Cooperative di Consumatori che la sostengono e di centinaia di volontari.
La raccolta proseguirà fino al 10 dicembre negli appositi banchetti (allestiti a novembre anche davanti a molte Coop). Si può firmare, inoltre, digitalmente al link dirittoastarebene.it.
Perché Coop si è spesa in tale direzione? «Gli episodi di cronaca ci mettono di fronte a situazioni di disagio sempre più frequenti – risponde Maura Latini, presidente di Coop Italia – e non si può rimanere inerti. Non deve stupire che le Cooperative di Consumatori si impegnino in tal senso nell’ambito di Close the gap e che assieme al comitato promotore sostengano la proposta di legge di iniziativa popolare Diritto a stare bene, perché Coop è da sempre un soggetto collettivo in grado di coniugare logiche economiche e responsabilità sociale. Crediamo che questa proposta di legge vada nella direzione giusta e includa un intervento, non più procrastinabile, rivolto alle giovani generazioni».



