Il sapore della frutta coltivata nel Parco della Maremma. Pesche, albicocche, susine e mirtilli distribuiti da Verde Toscana
Il Parco della Maremma è un’area naturale protetta, un’oasi di rara bellezza. Si estende per un lungo tratto della costa tirrenica, da Principina a Mare a Talamone, con alle spalle colline, boschi e pianure. Il Parco custodisce in sé una natura rigogliosa, integra e incontaminata, popolata da una grande ricchezza di specie animali: dai daini ai cinghiali, dai caprioli ai tantissimi uccelli che volteggiano su stagni, fiumi e paludi.
Frutticultura
All’interno di questo scrigno prezioso del Grossetano, ha preso vita ormai da quasi trent’anni una produzione di frutticoltura “come una volta”, da cui provengono in abbondanza pesche gialle e nettarine, ma anche albicocche, susine e mirtilli. Si è partiti con una coltivazione di circa 15-20 ettari, per arrivare oggi a più del doppio: 50-55 ettari. Le aziende produttrici di frutta sono 4 aziende locali a conduzione familiare che si trovano all’interno del Parco. «Qui la frutta è coltivata ancora come si faceva in passato, seguendo le antiche tradizioni contadine – racconta Simone Bandini, titolare di Verde Toscana, l’azienda che si occupa degli aspetti legati alla logistica e commercializzazione –. Abbiamo un accordo con l’ente Parco che ci ha rilasciato da qualche anno un bollino di riconoscimento del prodotto da applicare sulle confezioni». Produrre all’interno di un parco naturale è diverso rispetto a farlo fuori, ci sono difficoltà oggettive, a partire dalla conformazione del territorio, ma il fatto che la frutta provenga da una terra incontaminata rappresenta un impagabile valore aggiunto. Questo vale sia dal punto di vista della qualità, della bontà e delle proprietà organolettiche dei prodotti, sia perché quest’ultimi esprimono il legame e il rispetto verso il territorio d’appartenenza.
Delizie di natura
«L’acqua è essenziale per la capacità della pianta di assorbire i nutrimenti del terreno, quindi è importantissimo che sia sana – spiega Bandini –. Nelle vicinanze del Parco non ci sono aree industriali o scarichi, le falde acquifere sono perfette e questo è fondamentale per la salubrità della frutta. Qui le piante possono crescere in ottima salute, in un ambiente del tutto naturale e in un contesto climatico ideale». Nella coltivazione all’interno del Parco si seguono il più possibile i ritmi della natura e la stagionalità dei prodotti. Ci sono inoltre regole e parametri stringenti nel trattamento dei frutti che risultano così gustosi e di qualità
Di gusto
Quello inconfondibile della pesca.
Uno dei frutti estivi più amati: le pesche, dal gusto inconfondibile. Nel Parco della Maremma si producono pesche gialle, caratterizzate dalla buccia vellutata, e pesche nettarine, dalla buccia liscia e lucida, comunemente note anche come “pesche noci”. Tutta la raccolta della frutta nel Parco viene fatta completamente a mano e quella delle pesche comincia generalmente intorno al 20 giugno e va avanti nei mesi estivi. Queste pesche si possono trovare nei Supermercati Coop della Toscana sia sfuse (contenute in un imballaggio in legno), sia confezionate. «Le nostre pesche non sono sempre bellissime da vedere, anzi talvolta presentano delle imperfezioni sulla buccia – fa notare Simone Bandini –, ma questo testimonia il fatto che si tratta di un prodotto naturale, che viene coltivato come si faceva in passato e che mantiene intatto il sapore della pesca di quando eravamo bambini».



