Il filo rosso è quello dell’identità, che significa valorizzare ciò che distingue Coop dal resto del mercato. È quello che fa da guida in questi mesi di discussione e di approfondimento nell’ambito della Cooperazione, di cui vi abbiamo dato puntualmente conto e continueremo a farlo. Per affrontare questa riflessione siamo ben attrezzati.
Basta rileggere i principi essenziali della Carta dei Valori in cui si dice che la Cooperazione di Consumatori è una società autonoma di persone che si uniscono volontariamente per soddisfare esigenze economiche, sociali e culturali. E ancora: che alla base del nostro essere un’impresa cooperativa ci sono i valori dell’aiuto reciproco, del lavoro, della democrazia, dell’uguaglianza, dell’equità, della solidarietà, della trasparenza e della responsabilità sociale. Principi fondanti della nostra Cooperativa e della Cooperazione in generale da tenere sempre presenti e da tradurre in azioni ogni giorno con coerenza.
Quest’aspetto mette in primo piano la relazione con i soci, che nella nuova Unicoop Etruria sono oltre 700mila, una base sociale ampia e distribuita in tanti territori diversi tra loro, con i quali dobbiamo mantenere un dialogo costante e costruttivo. Come? È l’interrogativo che ci dobbiamo sempre porre di fronte a ogni scelta, che riguardi il punto vendita o un’attività sociale, in ogni ambito dell’agire cooperativo. I soci non sono, infatti, semplici clienti, ma i proprietari della Cooperativa, le persone che permettono, una ad una, l’esistenza stessa della Cooperativa.
Perciò è imprescindibile una grande “campagna di ascolto” dei soci e delle comunità a cui appartengono: perché partecipino alla vita della Cooperativa, perché facciamo la spesa nei suoi negozi, perché si avvicinino alla Cooperativa e si impegnino in essa, le persone devono avere fiducia e si ha fiducia se siamo certi di essere ascoltati.
Abbiamo già cominciato a farlo, a partire dalla scelta di un modello di governo duale, pensato, appunto, nell’interesse del socio , e lo stiamo facendo anche insieme alle altre Cooperative come la grande Consulta nazionale delle Sezioni soci – 6, 7 e 8 novembre, a San Vincenzo (LI) – è lì a dimostrare.
Che cosa devono aspettarsi i soci? Di contribuire a disegnare la Coop dei prossimi anni, mettendo a fuoco e in atto quello che vogliono essere e fare per continuare a rivestire il ruolo di protagonisti in un mondo in profondo mutamento. Un appuntamento, dunque, tutt’altro che routinario in cui oggetto di discussione sono aspetti concreti della vita delle persone: dalla sostenibilità al cibo, dalle tecnologie digitali al benessere individuale e collettivo, alla partecipazione. Da come li declineremo tutti insieme dipenderà la Cooperazione di domani.
Simonetta Radi, presidente Unicoop Tirreno

