Si intitolava Idee per la Coop del futuro e le idee sono venute. Sto parlando della Consulta nazionale delle Sezioni soci convocata da Ancc-Coop; una tre giorni – 6, 7 e 8 novembre, a San Vincenzo (LI), nel cuore di un territorio che sta vivendo la riorganizzazione e il rilancio della Cooperazione – che ha visto oltre 500 partecipanti di tutte le Cooperative di Consumo italiane confrontarsi e dibattere, guidati dalla domanda: “come dovrà essere la Coop di domani?”.
10 le idee messe sul piatto, altrettanti spunti di riflessione e linee guida per le scelte da compiere: un nuovo patto partecipativo: più semplice, più aperto, più incisivo; giovani protagonisti, non destinatari; il punto vendita come “hub di comunità”; benessere di persone e comunità: mutualismo che innova; alleanze di territorio e co-progettazione stabile; un nuovo “noi” della nostra comunità da costruire insieme; una nuova sostenibilità “accessibile”; centralità dei lavoratori come fattore abilitante delle Cooperative; il giusto prezzo del cibo, l’accessibilità e l’innovazione; digitale “cooperativo”: efficienza, tutela, partecipazione.
Sono passati 17 anni dall’ultima Consulta nazionale e nel frattempo tante cose sono successe nel mondo, in Europa, in Italia, anche nelle Cooperative. Ascolto e confronto aperto sono state le parole d’ordine di un appuntamento importante in cui si è analizzato, con il supporto di esperti e accademici, come siamo cambiati, quali azioni dobbiamo mettere in campo per dare nuovo vigore all’identità cooperativa, per rinnovare il patto di partecipazione alla base del nostro operare. Un obiettivo a cui è doveroso arrivare in tempi brevi, non solo per motivi di principio, quanto perché nuove forme di partecipazione e la capacità di lavorare insieme tra Cooperative, operando autonomamente nei diversi territori, ma facendo scelte condivise, adottando iniziative comuni, permetterà di fare scelte migliori per i soci, le persone, le comunità, per le giovani generazioni. Le testimonianze dei soci, i lavori di gruppo di cui sono stati protagonisti hanno evidenziato, e ci hanno ricordato, che Coop è un’infrastruttura sociale, fatta di etica e impresa, antitesi tangibile allo smarrimento sociale e all’individualismo, che non deve lasciare indietro nessuno.
Mi sono chiesta come riassumere questa Consulta, le tante questioni affrontate seguendo i filoni tematici di partecipazione, sostenibilità, cibo, digitale, benessere individuale e collettivo, l’entusiasmo e lo slancio che l’ha animata. Ebbene, direi: più cooperativi, perché la nostra forza inespressa trovi la sua espressione migliore, perché c’è bisogno di sempre più Cooperazione. Questo ci chiedono i soci, su questo lavoreremo nei prossimi mesi e nei prossimi anni, come Unicoop Etruria e come Cooperative tutte insieme. Ispirata da quelle 10 idee condivise, muove i suoi primi passi la Coop del futuro.
Simonetta Radi, presidente Unicoop Tirreno

